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Grand Theft Auto, San Andreas

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dark tribal
view post Posted on 3/5/2005, 11:26




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La nuova incarnazione del Grande Ladro di Auto
Smessi i panni di Tommy Vercetti, il protagonista dei due precedenti episodi di GTA; caliamoci in quelli di colore di CJ, il nostro nuovo, folle e scorretto alter-ego.


Un brusco ritorno a San Andreas…
Il nostro amico, Carl Johnson è scappato cinque anni fa da San Andreas per recarsi a Liberty City (la città dei precedenti capitoli di GTA). Al ritorno a casa agli inizi degli anni 90, CJ ha scoperto che nel Quartiere dei Groove, la sua vecchia banda, tante cose sono cambiate. Sua madre è morta, i vecchi compagni non battono più le strade da padroni ma preferiscono sniffare; e i pochi rimasti attivi lo additano come un traditore. Come se non bastasse degli sbirri corrotti lo hanno accusato di omicidio. Ma stavolta Carl ha deciso di restare per ristabilire il rispetto nei suoi confronti, della banda dei Groove e scoprire chi ha ucciso sua madre incastrandolo.

Formula vincente non si cambia
Iniziamo la nostra nuova vita a San Andreas recandoci nella casa dove abitavamo con nostra madre. Per chi ha giocato soprattutto ai due capitoli precedenti a questo “GTA:San Andreas” sarà facile abituarsi alle dure e violente strade della città. Ma anche chi è novizio ai giochi della Rockstar Games non avrà nessuna difficoltà a calarsi nel difficile ambiente urbano di San Andreas. Alcune mini-missioni iniziali ci permetteranno subito di prendere confidenza con i comandi principali. Fin da subito noteremo quanto sia vasta e viva la città creata dalle menti “malate” dei ragazzi della Rockstar North (la branca della Rockstar Games che si è occupata dello sviluppo di questo capitolo). Per i marciapiedi la gente cammina, si ferma a discutere, ci insulta se la provochiamo. I più coraggiosi potrebbero anche accennare ad una rissa. I più pavidi potrebbero anche darsi alla fuga. Nelle strade intanto, decine di veicoli (mai così tanti per varietà nei precedenti GTA) sfrecciano veloci. A volte ci potrà pure capitare di assistere ad un inseguimento della polizia (senza che ne siamo coinvolti, una volta tanto!!). Proviamo ad avvicinarci ad un automezzo e a rubarlo, e poi via corriamo liberi di fare ciò che vogliamo! L’ ambiente di San Andreas è talmente vasto da poter essere suddiviso in tre grandi zone. Los Santos, dove ci troveremo inizialmente, la classica zona disagiata della città; San Fierro e Las Venturas. Dipende da dove ci troveremo, vedremo come l’ambiente circostante muta in ogni sua forma. Se ci rechiamo in campagna; la polizia ci inseguirà su delle 4x4 e gli sceriffi potrebbero impallinarci con i loro fucili a pompa. Che ne dite di rubare quel trattore per fuggire!!?? Se invece preferiamo il lusso della città, potremmo iniziare un inseguimento a bordo di una lussuosa Testarossa (per ovvi motivi di diritto di immagine, le auto di GTA hanno un nome differente, anche se le riproduzioni delle auto reali sono quasi identiche). San Andreas sta alla Los Angeles degli anni 90 così come “Vice City” stava agli anni 80 e “GTA III” ad un ipotetica Chicago degli anni 30. Questa contestualizzazione è sempre stata molto marcata all’ interno della serie di GTA; e anche in questo nuovo capitolo non manca di stupirci con le sue mille chicche.

La scalata all’ interno della malavita
Un nero di un quartiere disagiato di San Andreas (come nella Los Angeles degli anni 90) ha tre scelte davanti a sé. O diventare un famoso rapper, o un giocatore di basket oppure entrar a far parte del giro della mala. Il nostro CJ ha scelto la terza strada, quella più pericolosa. Ma anche la più redditizia se ci sapremo muovere bene per le vie di San Andreas. La vastità di missioni è qualcosa di allucinante. Potremo passare dal “basilare” furto di auto fino a svaligiare gli appartamenti dei quartieri alti. Ma non mancheranno le missioni fuori-di-testa e al limite del suicidio. Se provassimo ad entrare nella fantomatica area 51 (nel gioco simpaticamente chiamata area 69) quanti sbirri supportati addirittura dal FBI e dall’ esercito potrebbero prendersela a male? La longevità di “GTA: San Andreas” è molto alta, troveremo sempre qualcosa da fare. Anche una volta finite tutte le missioni che ci verranno assegnate (e credetemi.. sono davvero taaante!), non smetteremo di rubare auto e moto e dare inizio a mirabolanti inseguimenti al ritmo di “Welcome to the Jungle” dei mitici Guns n’ Roses. Infatti, per questo nuovo capitolo, così come per i precedenti; la Rockstar ha acquistato i diritti di molte canzoni “a tema” di ambiente. Così come quando in “GTA III” il jazz la faceva da padrone, adesso nello stereo della nostra auto avremo una vasta scelta del miglior hard rock, metal e rap d’annata che ben si addice allo spericolato mondo di San Andreas.


Un motore grafico rinnovato e alcuni ritocchi generali
Sono questi infatti i sostanziali cambiamenti di “San Andreas” rispetto ai suoi predecessori. Il motore grafico del 2001 è stato rinnovato e migliorato, la grafica è pulita e bella da vedere; e non mancano i cambiamenti atmosferici e i danni alle auto (anche se questi ultimi sono solamente delle texture). Onestamente le potenzialità della PS2 non vengono di certo sfruttare al 100%, ma mi pare che sotto questo punto di vista non ci si possa lamentare più di tanto. I ragazzi della Rockstar Games hanno deciso per questa nuova incarnazione del loro più fortunato titolo di contare più sulla quantità che sulla qualità. Non fraintendetemi, onestamente un titolo come “GTA: San Andreas” non poteva far altro che espandersi rispetto ai suoi predecessori. Potrete fare praticamente di tutto. Anche cambiare look al vostro alter-ego CJ; oltre che trovargli una compagna più o meno stabile e in mancanza di questa; andare a … ehm… avete capito! E se siete appassionati di tuning potrete truccare un auto nei garage appositi, per poi partecipare a folli gare clandestine
Il sistema di puntamento, questo sconosciuto
Ma andiamo alle dolenti note. Anche un gioco come San Andreas non è esente da alcuni difetti. Il primo è, a mio avviso, lo strano sistema di puntamento. Infatti per facilitare le cose quando sparerete potrete mirare esattamente ad un bersaglio premendo il tasto R1 del vostro joypad. Tuttavia ho trovato questo sistema buono solamente nella teoria. Infatti, il sistema tende a puntare il bersaglio più vicino a voi e non quello “utile”. Detto in soldoni, se durante una sparatoria vorreste mirare precisamente al poliziotto che rischia di farvi saltare le cervella con il suo fucile a pompa; il sistema di puntamento potrebbe avere la cattiva idea di spostare la vostra mira invece ad un ignaro fuggitivo dello scontro a fuoco; reo solamente di essere il bersaglio più vicino a voi sebbene innocuo. Nonostante non sia niente di estremamente grave, può essere frustante trovarsi in una situazione simile durante uno scontro a fuoco. Un altro difetto simile è il sistema di telecamere. A volte, l’ inquadratura non sarà delle migliori e converrà sistemarla manualmente con la seconda levetta. A chiudere una nota sulla AI. Mi è capitato di vedere le macchine della polizia fare più danno del sottoscritto durante un inseguimento (!!!) Infatti gli sbirri non si faranno scrupoli a mettere sotto i passanti se necessario. Se invece per salvarmi la pellaccia ho deciso di buttarmi giù da un ponte; la polizia non ha esitato di seguire l’esempio buttandosi giù con tutta la gazzella… A dir poco tenaci, se non troppo no? Era un aspetto migliorabile, visto che gli elementi innovativi del gioco non sono tantissimi. Bisognerà aspettare un nuovo capitolo di GTA per questo?

Commento Finale
GTA: San Andreas è dunque un gioco perfettamente godibile, che per la sua vastità è in grado di regalare ore e ore di svago totale e scanzonato. I giocatori dei precedenti capitoli potrebbero lamentare l’ assenza di novità sostanziali, ma pare che alla Rockstar viga la regola aurea “Formula vincente non si cambia”. Onestamente, visto il risultato non posso che ritenermi soddisfatto. Una nota a parte merita la localizzazione in italiano. Il gioco non è stato doppiato e quindi vi troverete dei sottotitoli (a dire la verità talvolta scomodi soprattutto durante le missioni) durante il gioco. Peccato però che alcune cose, come i dialoghi dei passanti per strada, e alcune esclamazioni di CJ non siano state traslate in italiano. Avrebbero aggiunto ulteriore colore ad un gioco che già di suo fa del “politicamente scorretto ma divertente” il suo motto principale

 
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