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Act of War, Direct Action

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dark tribal
view post Posted on 9/5/2005, 12:07




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C’era una volta, tanto tempo fa, un gioco dal nome molto baldanzoso: “Command & Conquer”. Questo strategico introduceva, tra una missione e l’altra, intermezzi filmati con personaggi in carne ed ossa. La trama si evolveva soprattutto grazie a questi spezzoni, in uno dei primi tentativi di unire il cinema ai videogiochi. Con il seguito, “Red Alert”, si raggiunse l’apice grazie ad una trama ben progettata e filmati realizzati egregiamente, almeno per l’epoca: si aveva la sensazione di far parte di una catena di comando nel pieno di una guerra mondiale, tra intrighi e lotte per il potere.
Poi quasi il nulla, tranne rare eccezioni trama e ambientazione passarono in secondo piano in favore di una azione di gioco più frenetica. Possiamo dire che, finalmente, Atari ha deciso di raccogliere il testimone dalla defunta Westwood (sviluppatore di Command & Conquer) e con “Act of War” ci porta nel pieno di una cospirazione internazionale. Dove un’entità, nota semplicemente come “il Consorzio”, cerca di scatenare il caos a livello globale, colpendo con attentati e azioni mirate, per arrivare fino alla Casa Bianca e alla sconfitta degli Stati Uniti. Sarà compito nostro, e delle forze speciali Avalon, impedire che tutto questo accada e che la pace venga ripristinata.

Inside the game

Act of War: Direct Action (titolo completo) è un RTS classico, niente di più e niente di meno. Il sistema di gioco è quello ormai collaudato da più di un decennio, e derivato dai capostipiti “Dune 2” e “WarCraft II”. Una visuale 3d della mappa di gioco ci permette di osservare il campo di battaglia e le truppe in gioco. Nella parte inferiore abbiamo l’interfaccia di controllo, rappresentata da una serie di pulsanti, che ci permette di assegnare compiti vari e ordini specifici. Chiunque abbia già giocato ad un qualsiasi RTS o simili si troverà subito a casa. Per i neofiti l’inizio potrebbe disorientare un po’, inoltre le spiegazioni fornite in gioco potrebbero non essere immediatamente comprensibili; in modalità facile comunque ognuno avrà il tempo di imparare a muovere le proprie unità.Una sola parola: Azione

Già dalla prima missione le peculiarità di Act of War saltano all’occhio. Dopo un primo spezzone cinematografico di introduzione, realizzato con tanto di titoli di testa come in un film, verremo catapultati subito nel pieno dell’azione. L’obiettivo è quello di catturare un pericoloso terrorista; ancora prima di prendere in mano il mouse, una voce dal quartier generale ci avverte delle unità nemiche in campo mentre una finestra sulla destra ci mostra i nemici in movimento all’interno di una base. Il primo compito è conquistare l’ingresso dell’insediamento nemico; dopo esserci riusciti verremo nuovamente chiamati dal quartier generale e con uno scambio di battute saremo informati sulle prossime mosse.
La trama non si evolve più solo ad ogni fine missione, ma ogni obiettivo conquistato porterà ad un intermezzo (cinematografico o tramite motore di gioco). Verremo continuamente interrotti in gioco, la base ci metterà al corrente di ogni mossa del nemico e delle novità in campo, continui scambi di battute si alterneranno tra una sparatoria e l’altra. Questo sistema fornisce una dimensione più umana ad ogni personaggio del gioco, dotandolo di un’anima e di un carattere proprio e non riducendolo ad una semplice pedina sul campo.

Fazioni, armi e truppe

In Act of War si fronteggiano tre schieramenti: le forze speciali “Avalon”, l’esercito degli Stati Uniti d’America e il “Consorzio”.
Le forze “Avalon” sono quelle più avanzate, dotate di mezzi e tecnologie all’avanguardia (la maggior parte dei quali nella realtà sono oggi prototipi o teorie). La fanteria è dotata di mitragliatrici pesanti, efficace per fare piazza pulita dei terroristi, o in alternativa di cecchini forniti di fucile in grado di danneggiare efficacemente anche i mezzi blindati. Dispongono inoltre di mezzi corazzati tra cui i potentissimi droni “Spinner Ugcv” e gli elicotteri “Rah66” (evoluzione degli apache). Ma le unità più interessanti restano la fanteria S.H.I.E.L.D., soldati con equipaggiamento cibernetico e dotati di esoscheletro meccanico in grado di essere efficaci sia contro altri soldati che contro i carri.
L’esercito regolare degli Stati Uniti schiera invece truppe standard attuali, marines e delta force, carri armati M1A2 Abrams, apache e amici vari. Il consorzio, unica fazione cattiva e non controllabile nella campagna single-player, annovera mezzi simili a quelli dell’esercito americano, meno potenti ma anche meno costosi e quindi più numerosi; utilizzano la tecnologia stealth come le forze Avalon (in grado di essere invisibili quando non sparano) e armi di distruzione di massa molto pericolose.Questione Originalità

Act of War non è per niente originale nello stile di gioco. Come detto prima i veterani si sentiranno subito a casa. Ci sono comunque alcuni elementi unici: come ad esempio la gestione della raccolta delle risorse. Oltre al petrolio l’unica altra fonte di reddito è la cattura dei prigionieri di guerra: costruita una prigione ogni prigioniero “elargisce” denaro a tempi fissi (pari al concetto che mettendolo a lavorare per voi produce reddito a vostro favore).
Resta da chiedersi perché un sistema di gioco e una interfaccia collaudati, efficaci, che la maggior parte degli utenti conosce, debba per forza essere modificata per non sembrare simile ad altri titoli.
Tentare una via nuova di gioco spesso non significa migliorare l’interfaccia originale; lo scopo di Act of War è colpire per la trama complessa, l’azione nei combattimenti che arrivano perfino alla Casa Bianca. Utilizzando questa ottica Act of War è un ottimo prodotto, se invece si cercano approcci diversi ad un RTS allora è meglio cambiare gioco.


Combattimenti casa per casa

Act of War ci porta a combattere in ogni angolo del globo, quello che colpisce maggiormente sono però i combattimenti negli spazi stretti: ci ritroveremo, ad esempio, in un centro di raffineria, tra poche e strette strade piene di pericoli. In questi ambienti i mezzi blindati, grossi e ingombranti, non ci impiegheranno molto ad ingorgarsi in un traffico pazzesco, vulnerabili così agli agguati nemici.
In questo caso la fanteria spesso diventa essenziale; un gruppo ben bilanciato può avere la meglio anche contro i nemici corazzati. Finalmente la fanteria non è più l’ultima ruota del carro, ma anzi diventa un punto focale in una strategia ben riuscita.
Possiamo piazzare soldati dentro tutti gli edifici, cecchini sopra i tetti e tendere agguati. Possiamo nascondere soldati dietro gli alberi o i mezzi pesanti, insomma le possibilità di uso della fanteria sono davvero tante.

Grafica e Suono

Senza raggiungere punte estreme di eccellenza il motore grafico di Act of War si dimostra sempre all’altezza. Discretamente scalabile anche per i sistemi meno potenti. Zoomando sul campo di battaglia i dettagli dei soldati, dei veicoli e degli edifici è ben dettagliato. Anche il reparto sonoro tiene sempre viva l’azione, con sottofondi adeguati e musiche d’azione. Gli effetti delle armi si sentono bene anche nel pieno di una battaglia.
Commento Finale
Act of War è stata una bella sorpresa. Un RTS ricco di azione e di strategia, una trama complessa, scene cinematografiche di buon livello. Ogni amante della serie Command and Conquer ritroverà sistemi conosciuti, ai neofiti il consiglio è iniziare dal livello più semplice almeno per le prime missioni. Non ci sono particolari spunti di originalità nel sistema di gioco, interessante però la particolare cura nell’uso della fanteria.
La trama da tecno-thriller tiene sempre alto il livello di attenzione, il doppiaggio in italiano (che riguarda anche il parlato) è ben realizzato senza particolari errori.
Un degno successore di Red Alert.

Edited by dark tribal - 9/5/2005, 13:07
 
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